“Ringraziamo la FNSI per l’accordo stipulato con l’ANCI, il 6 Giugno scorso, perché riteniamo sia un ulteriore passo in avanti per arrivare ad una concreta attuazione della legge 150/2000, la ringraziamo anche per quanto ha ottenuto, fino ad ora, per i giornalisti pubblici. Un ringraziamento fatto in considerazione del dato di realtà da cui non possiamo prescindere. Certo, in un contesto ideale, i giornalisti pubblici si sarebbero aspettati di più… Anche per quanto riguarda Il futuro protocollo d’intesa previsto tra tre anni si dovrà, ad esempio, essere più perentori sul fatto che gli Enti pubblici debbono dotarsi di Uffici Stampa gestiti da giornalisti”.
Questo l’esordio di Assunta Currà, Presidente del GUS nazionale, al Consiglio nazionale della FNSI che si è svolto a Roma.
Currà ha proseguito: “È tempo che non si parli agli Enti nel tentativo di sensibilizzarli alla necessità di avere Uffici Stampa, piuttosto li si deve richiamare al fatto che, per legge, debbono svolgere un’attività amministrativa rivolta all’interesse del cittadino che ha come primo diritto quello di un’informazione trasparente e corretta che può essere offerta solo da giornalisti che rispondono a regole deontologiche e che sono liberi da rapporti clientelari. Giornalisti che sono comunque una garanzia sia per le Amministrazioni, sia per i cittadini”.
“Tutte le aziende – concede Currà – guardano all’Ufficio stampa come ad un valore aggiunto. A qualcosa che Non rappresenta un costo ma un investimento. Non si capisce perché lo stesso assunto non possa valere per gli Enti pubblici che pure non hanno tra le priorità quelle di produrre un fatturato”.
Legge 150/2000: nel protocollo anche formazione e monitoraggio
La presidente ha proseguito ricordando che nel protocollo d’intesa sulla Legge 150/2000 si parla anche di Formazione e di Commissione di monitoraggio e, a questo proposito, ha ribadito che il GUS offre la propria disponibilità ad essere consultato, perché è già una risorsa della Federazione ed è un Gruppo di specializzazione che intende crescere ancora in modo tale da poter avere venti GUS regionali che renderebbero più facile fare una sorta di mappatura degli Uffici Stampa pubblici esistenti per capirne meglio necessità e prospettive future.
In chiusura Currà ha auspicato si possa arrivare alla possibilità di indire gli Stati Generali degli Uffici Stampa, nella convinzione che sarebbero un ulteriore modo per conoscere una professione che fa da cornice al complesso quadro della comunicazione che è disegnato da chi deve informare e da chi ha necessità di essere informato.